Come rimuovere rapidamente più applicazioni Android (senza root)

0Commenti

ZDbox

Introduzione

La mania degli strumenti tutto-in-uno dilaga sempre di più. Questa volta tocca a ZDbox, una suite che include ben otto diversi applicativi: ottimizzazione di batteria, monitor traffico dati, modalità silenziosa programmabile, protezione applicazioni tramite password, task killer, disinstallazione di massa delle app, spostamento delle app su scheda SD / archivio USB, pulizia di cache e dati personali.

Dati tecnici

ZDBox è una suite di strumenti di sistema sviluppata dalla software house cinese ZDworks. È compatibile con tutti i dispositivi basati su Android, dalla versione 1.6 (Donut) in poi, e può essere scaricato gratuitamente da Google Play. Include banner pubblicitari al suo interno, ma può essere aggiornato a Pro tramite in-app purchase. Le dimensioni sono nella media, circa 7 MB dati inclusi, una volta effettuati installazione e primo avvio. La localizzazione in Italiano è del tutto assente; l’Inglese non è proprio perfetto, ma in genere si riesce a capire a sufficienza.
1: Dimensioni nella media 2: Permessi e autorizzazioni 3: Del tutto assente la localizzazione in Italiano

Grafica e interfaccia

L’interfaccia di ZDbox è un singolare ibrido: elementi di base di Android 2.x, come pulsanti, checkbox e font, organizzati e integrati con grafica proprietaria per assomigliare ad Android 4. Il risultato non è proprio un campione di bellezza, né vincerà mai riconoscimenti per il design, ma funziona a dovere ed è facile da usare. Alcuni concept saranno già ben noti ai proprietari di device con Ice Cream Sandwich o Jelly Bean, come il pulsante Menu on-screen caratterizzato dai tre puntini in verticale, o le pagine affiancate di alcune particolari sezioni raggiungibili tramite swipe laterale; un bene, perché si fa più in fretta a familiarizzare con l’applicazione.
La base è Android 2.x, organizzata per assomigliare a Holo. Va bene, ma non è il massimo del design

Funzioni

Otto strumenti di sistema in uno: ZDbox mira a conquistare l’affetto dei power users basandosi sulla completezza della sua offerta. La pagina iniziale, scrollabile verticalmente ci mostra una rapida panoramica di tutte le funzioni a disposizione, e dei principali dati relativi; per esempio, il livello di carica della batteria, la RAM libera, la cache da eliminare, e via dicendo.
Partendo dall’alto, alla prima sezione corrisponde lo strumento di gestione / ottimizzazione della batteria. Il sistema si basa su un concetto piuttosto basilare: attivando la modalità Power Saver, verranno disabilitati certi tipi di radio (Wi-Fi, 3G, Bluetooth, GPS...), impostate bassa luminosità e rapidissimo timeout dello schermo, e così via. Tutti gli aspetti possono essere configurati liberamente dall’utente, premendo il pulsante a forma di chiave inglese. Più in basso, invece, abbiamo a disposizione una schermata di analisi del consumo di energia suddiviso per app. Manca una funzione che disattivi automaticamente la connessione dati a schermo spento, forse la soluzione più “smart” che ci sia per risparmiare energia, tipica di app come Snapdragon BatteryGuru o JuiceDefender.
Il problema di fondo, in ogni caso, rimane sempre quello: come tutte le app concorrenti, ZDbox non si “inventa” nuova corrente, né inserisce particolari ottimizzazioni che rendano più efficiente il sistema operativo. Insomma, per aggiungere autonomia, dovrete togliere funzioni. La voce più emblematica è quella della modalità aereo: l’app si premura di dirci che, attivandola, si risparmia batteria. Certo, ma si perdono tutte le connessioni, la possibilità di effettuare chiamate e di andare su Internet! A questo punto, tanto vale suggerire di spegnere del tutto il device. Suggerimento gratuito: se non lo comprate neanche, risparmiate anche dei soldi.
Lo strumento di “ottimizzazione” della batteria: comodo come riassunto / statistiche d’uso, e non per molto altro. Non ci va una laurea per capire che spegnendo le connessioni si guadagna autonomia!
Il relativo menu delle impostazioni permette di gestire svariati tipi di notifica: quella persistente con le percentuali di batteria (terza immagine), oppure l’allarme di autonomia quasi esaurita (forse troppo generoso il margine, 30%), o quello che avvisa che la carica è completa. Possiamo anche attivare la funzione Do not disturb, secondo cui dalle 23.00 alle 8.00 non riceveremo alcuna notifica. Peccato non poter modificare personalmente la fascia oraria. Nessuno pensa mai a quelli del turno di notte?
Le impostazioni di sezione permettono di regolare al meglio le notifiche
Di seguito troviamo il manager del traffico dati. Nulla di particolarmente innovativo, per chi ha già avuto modo di usare dispositivi con Android 4.0+: possiamo impostare una soglia di traffico mensile, oltre la quale disattivare la connessione 3G, e monitorare quali applicazioni consumano più dati in una determinata fascia di tempo.
Lo strumento di gestione e monitoraggio del traffico dati è utile, non lo mettiamo in dubbio, ma quello integrato in Android 4.x offre più o meno le stesse funzionalità...
I veri vantaggi dello strumento risiedono nella relativa pagina di impostazioni, che permette di configurare limiti e avvisi con la massima versatilità possibile. Non è possibile regolare la disattivazione della connessione 3G, ma abbiamo due livelli di allarme - per default, uno al 70% e l’altro al 90. È anche disponibile un report sull’uso dati, di cui possiamo regolare la frequenza (settimanale, giornaliero, disattivato) e l’ora / giorno.
... Oppure no? Grazie alle tante opzioni a disposizione, la versatilità è di molto superiore
Il terzo strumento, Do not disturb, attiva la modalità silenziosa in determinati orari; è possibile impostare un pattern settimanale, quasi come se fosse una sveglia, oppure usare un timer, allo scadere del quale la suoneria sarà reimpostata ai livelli originari. La modalità silenziosa è anche personalizzabile: possiamo regolare indipendentemente i tre tipi di suoneria (allarmi, chiamate / notifiche, multimedia) e la vibrazione. È possibile configurare più pattern in contemporanea, ma bisogna fare attenzione che gli orari non si sovrappongano, altrimenti non ci sarà possibile crearli.
Uno strumento molto versatile per gestire la modalità silenziosa
Il quarto strumento permette di bloccare l’accesso ad alcune applicazioni; utile per proteggere quelle con i dati più delicati, o se avete l’abitudine di prestare il vostro device ad altre persone. Il funzionamento è molto semplice: le modalità di sblocco sono le stesse del lock screen - PIN numerico oppure gesture, come nella seconda immagine - e per bloccare un’app basta premere il lucchetto a destra, nella scheda di sinistra. Stesso ragionamento per sbloccarle, ma nella scheda di destra.
Blocchiamo le app più importanti da accessi indesiderati
Ancora una volta, la vera forza del tool risiede nel menu delle preferenze. Sono molti i parametri regolabili - dal delay da applicare al blocco automatico, alle password invisibili. È disponibile anche qualche strumento di sicurezza un po’ più potente; ad esempio, Prevent Uninstall inserirà l'applicazione di sistema che installa le altre app nella black list, in modo tale che non sarà possibile aggirare il blocco semplicemente disinstallando ZDbox. La controindicazione è che, ogni volta che vorremo aggiungere o rimuovere un’app, dovremo immettere la password.
Tramite le preferenze di sezione possiamo regolare molti aspetti dello strumento, dal blocco automatico a feature di sicurezza aggiuntive
Il prossimo strumento è il più classico dei task killer. Tutte le app evidenziate con la spunta accesa verranno terminate alla pressione del tasto in basso. È meglio evitare di attivare la spunta alle altre, a meno di necessità particolari; potrebbero verificarsi dei malfunzionamenti. Per gli utenti che dispongono dei privilegi di root, è anche possibile disattivare completamente i processi in background.
Dalla pagina delle impostazioni possiamo attivare due diversi tipi di automazione del task killer: con poca RAM libera (soglia impostata a 50 MB), oppure ogni volta che si spegne lo schermo. Possiamo anche visualizzare (e terminare) i processi di sistema, anche se, di nuovo, vi sconsigliamo di metterci le mani - a meno che non sappiate bene cosa state facendo e cosa volete ottenere.
Un toolbox non è un toolbox senza un task killer
Di seguito troviamo Uninstaller, per rimuovere con facilità le app dal dispositivo. Basta premere su una qualsiasi per avviare la procedura di rimozione di sistema - in altre parole, è sempre necessario premere il pulsante di conferma eliminazione. È disponibile anche la modalità batch, per effettuare più disinstallazioni in una volta sola. Anche qui, tuttavia, bisognerà dare l’OK per ogni app.
Comodo lo strumento di disinstallazione app, anche di massa. Bisogna sempre premere il pulsante di conferma per ogni applicazione
Il penultimo strumento serve a spostare le app tra le due memorie di cui il device dispone - interna e scheda SD. La sezione è organizzata in tre pagine affiancate: app nella memoria interna, app su scheda SD, e app “Phone Only”, ovvero che non possono essere spostate. Per spostare le app da una parte all’altra, ZDbox si avvale dello strumento integrato in Android; anche in modalità batch, dovremo sempre premere il pulsante “sposta su archivio USB” per ogni app da muovere. Il vero vantaggio, insomma, risiede nell’avere una panoramica facile e immediata di tutte le app che possono essere spostate.
La pagina delle preferenze offre solo una opzione, ma è di quelle utili per chi possiede dispositivi con poca memoria interna: mostrerà una notifica ogni volta che installeremo un’app che può essere spostata nella scheda SD / archivio USB.
Lo strumento per spostare le app sulla scheda esterna. Molto comodo per chi ha telefoni con memoria interna scarsa
Infine, abbiamo lo strumento System Cleaner, suddiviso in due pagine: la prima permette di cancellare la cache di tutte le app, la seconda la cronologia (dati personali) di alcune applicazioni. Rispetto a soluzioni dedicate che abbiamo già esaminato in passato, non possiamo certo dire che ZDbox brilli per completezza: nella prima pagina, ad esempio, un sistema di selezione multipla avrebbe fatto piacere, invece che essere costretti a scegliere tra tutto insieme o un’app alla volta; nella seconda pagina, invece, potete vedere da voi come le scelte siano limitate a pochissime app. Tra le mancanze, dobbiamo annoverare anche SMS e registro chiamate.
Nella pagina delle preferenze possiamo attivare la pulizia automatica della cache. Sarebbe stato interessante sapere esattamente come funziona: se a determinati intervalli di tempo, o quando viene superata una certa dimensione, eccetera.
Lo strumento di pulizia cache / dati personali è un po’ troppo approssimativo
L’ultimo link nella pagina principale è ZDstar, un sistema di advertising di quelli che ci piacciono: non invasivo e ricco di contenuti interessanti.
L’integrazione con il sistema operativo è molto buona. Come vi abbiamo già mostrato in precedenza, il sistema di avvisi e allarmi è completo e versatile, e sfrutta le notifiche estese di Jelly Bean. In aggiunta, abbiamo a disposizione ben quattro widget: due, di dimensioni 4x2 e 4x1, sono simili al pannello di controllo risparmio energia inserito di fabbrica da Google, anche se sono molto più versatili, con più comandi e più temi tra cui scegliere; peccato solo per la grafica, decisamente sotto tono. Lo switch 1x1 è esattamente come sopra, con la differenza che mostra un solo controllo, come accadeva nella vecchia HTC Sense 3.0 / 3.5; infine, abbiamo un task killer, anch’esso 4x1.
Oltre alle notifiche, davvero ben gestite, abbiamo anche quattro widget a disposizione: l’integrazione con il sistema, insomma, è davvero ottima

Premium: prezzi e vantaggi

La versione Pro di ZDbox può essere sbloccata tramite acquisto “in-app”. Costa 99 centesimi, pagando con Google Wallet, oppure spendendo 100 coin di GetJar. Non cambia assolutamente nulla dalla versione gratuita, a parte che vengono rimossi completamente tutti i banner pubblicitari.

Opzioni e personalizzazione

Come se non bastassero quelli di sezione, ZDbox dispone anche di un menu delle preferenze generale. Prevedibilmente, non c’è molto da fare: ulteriori opzioni relative alla notifica (colore del testo, quali informazioni visualizzare),e tema e informazioni del widget task killer. Completano i link per aiutare a tradurre l’app e la guida in linea; in fondo, c’è il pulsante per disattivare l’invio di statistiche d’uso anonime. Non ci piace mai quando sono attivate di default, ma purtroppo così è.
Il menu generale delle preferenze non è molto esteso. Per fortuna!

Prestazioni e stabilità

Non abbiamo avuto grossi problemi durante l’uso di ZDbox. L’app si è sempre comportata come ci aspettavamo, senza errori o malfunzionamenti. Sul nostro Nexus S ci saremmo aspettati un’esperienza d’uso un po’ più fluida, ma è ormai sempre più chiaro che anche la fascia bassa del mercato sta diventando appannaggio dei dispositivi dual-core.
Nessun problema neanche riguardo ai singoli strumenti: la stabilità è ottima, e le operazioni vengono eseguite con solerzia.

Conclusioni

Chiunque abbia mai avuto uno di quei bei coltellini svizzeri multi-uso ve lo saprà confermare: la compattezza è una gran cosa. È tutto più ordinato, più facile da trovare, e occupa meno spazio. Solo che poi, provateci voi a tagliarvi le unghie con quella forbicina integrata! Quando è disponibile, uno strumento specifico è generalmente migliore. Più completo, più versatile, più potente.
Il ragionamento vale anche per ZDbox. È bello che ci siano tanti tool in uno, oltretutto gratis - al massimo, al costo di 1 Euro, se proprio non volete vedere i banner pubblicitari - ma, purtroppo, non sono in genere all’altezza delle app dedicate. La gestione della batteria si limita a consigliarvi di disattivare radio e sincronizzazione; la pulizia dei dati personali funziona solo con quattro o cinque app, tra cui NON il registro chiamate e gli SMS; e così via. Certo, non è sempre così: il gestore / monitor della connessione dati, ad esempio, è davvero ottimo, così come il task killer.
Insomma, è una questione di proprità: vi accontentate delle funzionalità di cui dispone ZDbox, pur di avere tutto in un posto, o preferite la massima potenza, e scaricare strumenti specifici per ogni operazione? Noi, che siamo smanettoni, preferiamo la seconda.

Pro e Contro

Otto strumenti in unoInterfaccia comprensibile e ben studiata, anche se la grafica non è troppo entusiasmanteUna sezione preferenze specifica per ogni strumentoOttima integrazione con il sistema operativo: buona scelta di widget, notifiche espanse (per Jelly Bean)
Alcuni strumenti sono palesemente inferiori rispetto a concorrenti più specializzatiSolo in Inglese, tra l’altro non proprio perfettoProblema tipico dei multi-tool: magari non ci servono proprio tutti


0

Commenti

Regolamento Commentando dichiaro di aver letto il regolamento e di essere a conoscenza delle informazioni e norme che regolano le discussioni sul sito. Clicca per info.

Recensione Xiaomi 14 Ultra, è LO smartphone per fare foto!

Recensione Asus Zenfone 11 (Ultra): tutto nuovo ma sa di déjà vu

Recensione Realme 12 Pro Plus 5G: il cameraphone a 400 euro

Recensione OnePlus Watch 2: sfida a Samsung con Wear OS e un'ottima batteria