Fotografia e Android: Le app fotocamera alternative

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Focal

Introduzione

L’app fotocamera “by CyanogenMod” è stata una delle innovazioni più attese dalla community, e più pubblicizzate dal team stesso. Poi CyanogenMod è diventata un’azienda vera e propria, e sono sorti problemi di licenza, di copyright, di retribuzione tra lo sviluppatore incaricato del progetto e la “dirigenza”. Per farla breve, Focal è ora disponibile per tutti su Google Play; ma è ben lungi dall’essere finita. Vi sentite abbastanza coraggiosi da sfidare le insidie di un’app nelle prime fasi beta?

Dati tecnici

Focal è un’app fotocamera alternativa per dispositivi Android, dalla versione 4.1 (Jelly Bean) in poi, sviluppata da Guillaime “XpLoDWilD” Lesniak, volto noto della community di sviluppatori indipendenti xda-developers ed ex-membro del Team Cyanogen. L’app è attualmente in fase beta, e può essere scaricata da Google Play in forma gratuita o Donate, al prezzo di 1.99 Euro. L’app è piuttosto pesante: richiede oltre 16.5 MB di spazio. La localizzazione in Italiano è disponibile, anche se qualche stringa è mancante.
1: Dimensioni davvero abbondanti 2: Permessi e autorizzazioni 3: La localizzazione è ottima, ma con qualche sporadica mancanza

Grafica e interfaccia

Come per tutte le app Cyanogenmod, è Holo la principale fonte di ispirazione. Focal riprende tutte le caratteristiche tipiche dell'app fotocamera dei device Nexus - stile delle icone, trasparenza, eccetera - e ci aggiunge tante funzionalità, tanti parametri con cui smanettare senza ritegno. Particolarmente indovinato il menu a semicerchio in popup sul pulsante per scattare, che si aziona con uno swipe dal pulsante verso l'esterno.
Holo, ma con tante funzioni in più

Funzioni

Stesso look, quindi, ma tante funzionalità in più. Focal porta la versatilità di uno strumento professionale alla fotocamera del nostro device. A partire dal mirino, che può essere trascinato in giro per lo schermo per impostare il punto di messa a fuoco automatica. Un tap su di esso attiva appunto l’autofocus; se il bordo esterno è verde, significa che l’operazione è riuscita, se è rosso c’è stato qualche problema (soggetto troppo vicino, mancanza di luce)
Il nuovo mirino è comodo, elegante e funzionale. Jackpot!
Ridisegnato anche il pulsante otturatore, al centro in basso: trascinandolo verso l’alto, avremo a disposizione una serie di controlli disposti a semicerchio per attivare le diverse modalità della fotocamera - video, foto panoramiche, uso della fotocamera frontale e la versione CyanogenMod di PhotoSphere, la modalità creata da Mountain View per scattare foto a 360 gradi, qui rinominata in PicSphere. Le differenze dall’implementazione di Google non sono molte - supponiamo che la base di sviluppo sia proprio quella - con la più rilevante che le singole foto vanno scattate manualmente, mentre nell’app di Google basta allineare correttamente lo smartphone ai puntini azzurri sul display. Probabilmente è una differenza voluta, per lasciare maggior libertà e controllo sul processo all’utente.
Trasciniamo il pulsante otturatore verso l’alto per scegliere le varie modalità della fotocamera. C’è anche PhotoSphere, che qui però si chiama PicSphere
La modalità panoramica ha qualche problema, come potete vedere nelle prime due immagini qui di seguito. L’inquadratura è sempre ruotata di 90°, così come le foto che ne risultano. La pagina di elaborazione degli scatti ci ricorda un po’ quando si piantavano i giochi per Commodore 64. In ogni caso, una volta ruotate debitamente le immagini, i risultati sono più che accettabili - non perfetti nelle giunzioni tra una foto e l’altra, ma questa è la normalità anche nella concorrenza. La modalità video permette di scattare foto durante la registrazione; basta un doppio tap sullo schermo.
1-2: Qualche problemino grafico in modalità foto panoramica 3: Possibile scattare foto durante la registrazione dei video
È anche possibile visualizzare le anteprime delle foto scattate, direttamente dall’interno dell’app. Basta tirare verso il basso il bordo in alto della schermata. Possiamo scorrere le foto tramite swipe laterale, e richiamare rapidamente la galleria di sistema o il relativo editor di immagini / fotoritocco. Fantastica l’idea di eliminare le foto semplicemente swipandole verso il basso, anche se mancando una conferma eliminazione o, meglio ancora, un "annulla eliminazione" come in Gmail, è troppo facile sbagliare.
Visualizzazione rapida delle foto scattate tirando verso il basso il bordo superiore dello schermo. Possiamo cancellare immediatamente quelle che non ci piacciono, “lanciandole” verso la parte alta dello schermo
Il “nocciolo” dell’applicazione, però, consiste nel menu laterale, nascosto nel bordo sinistro dello schermo. La meccanica di funzionamento è davvero ingegnosa, comoda e intelligente. Premendo su una qualsiasi delle funzioni (1), richiameremo il relativo menu in popup (2). Possiamo regolare ciò che ci interessa, e chiuderlo ripremendo sull’icona o “lanciandolo” verso la parte destra dello schermo. Se invece premiamo sul “pin” in basso a destra, come evidenziato nella seconda immagine, rimarrà sempre la relativa icona visibile nella schermata principale (3).
Il menu delle regolazioni è molto intelligente. Decidete voi quali impostazioni lasciare visibili
Le sezioni sono in tutto undici.
  • Abbiamo già visto quella dedicata al flash, che prevede quattro modalità - disattivato, automatico, attivo e torcia;
  • segue il bilanciamento del bianco, con cinque preset disponibili a seconda del tipo di illuminazione ambientale;
  • una selezione sterminata di differenti scene - ben 19, inclusi HDR, tramonti, fuochi d’artificio, stabilizzazione, ritratto, panorama innevato e tanti, tanti altri;
  • nove effetti di colorazione differenti, come bianco e nero, seppia, solarizza e posterizza;
  • uno strumento di compensazione manuale dell’illuminazione;
  • la possibilità di regolare manualmente la saturazione e le curve dei colori;
  • tre diversi sistemi per regolare l’esposizione automatica - valutativa, che tiene conto dell’intero viewfinder; media pesata, che dà maggiore importanza alla parte centrale; spot, che valuta solo un punto preciso dell’inquadratura;
  • diversi preset di sensibilità alla luce (ISO);
  • lo strumento per attivare gli scatti a raffica, da cinque in sequenza a infiniti (in realtà, il limite è dato dalle capacità tecniche del sensore);
  • l’autoscatto, attivabile sia tramite controllo vocale che tramite timer, con conto alla rovescia da uno a sessanta secondi;
  • le impostazioni, che permettono di scegliere la dimensione dell’immagine, l’attivazione della griglia (solo regola dei terzi), dei miglioramenti automatici e dell’esposimetro.
Il vero peccato è come sono disegnati i vari sottomenu. È comodo averne fino a quattro in contemporanea sul display, ma dati i tanti parametri disponibili l’area visibile è troppo sacrificata. Ci vorrebbe un pulsante per espanderli a schermo intero.
Tantissimi gli strumenti a disposizione, ben undici, e molto carichi di opzioni. Peccato che l’area a loro disposizione sia poca, a scapito della facilità d’uso
L’integrazione con il sistema operativo prevede un widget per il lockscreen, per avviare la fotocamera rapidamente; noi troviamo più comodo semplicemente swipare verso sinistra. Il sistema operativo ci chiederà con che app completare l’operazione - se la fotocamera di sistema, o Focal, o qualsiasi altra che abbiamo installato sul device, ma ne chi usa più di una in contemporanea a seconda della situazione apprezzerà la libertà di scelta.
Se volete c'è il widget per il lock screen, oppure potete swipare verso destra e impostare Focal come fotocamera predefinita

Opzioni e personalizzazione

A parte la sezione Impostazioni presente nel menu laterale, non c’è altro. Ma secondo noi può bastare.

Prestazioni e stabilità

In effetti, usare più app fotocamera in contemporanea è una possibilità molto concreta, con Focal - che vi piaccia o no. Il problema è che, come abbiamo osservato a inizio articolo, l’app è ancora in fase beta, peraltro iniziale, con bug piuttosto pesanti e incompatibilità di vario tipo. Sul nostro Nexus 4, ad esempio, non ci è stato possibile usare gli effetti di colore, e vi abbiamo già evidenziato i problemi della modalità panoramica. Possiamo affermare che, con ogni probabilità, ad altri device corrisponderanno altri problemi.

Conclusioni

Leviamoci subito il dubbio: Focal non è ancora pronta per l’uso giornaliero. È carica di bug, è incompleta, alcune cose non funzionano. È normale, è in fase beta, serve proprio a questo. Non ha senso valutarla con una stellina su cinque perché si pianta e / o non funziona. Detto questo, l’app promette davvero bene. È complessa e potente solo se lo volete; altrimenti, è anche più comoda e rapida dell’app predefinita di Google. Speriamo che lo sviluppo proceda come deve; potrebbe diventare la nostra app fotocamera predefinita.

Pro e Contro

Interfaccia dal look Holo e dalle meccaniche molto intelligenti: semplicissima per default, ma capace di andare molto in profonditàVersatilità elevata: ben dieci strumenti a disposizione, carichi di preset e parametri da modificarePicSphere, la versione open-source del PhotoSphere di GoogleModalità panoramica, possibilità di scattare foto durante la registrazione dei videoWidget per il lancio rapido dal lock screenCompletamente open source e gratuita
Ancora in fase beta: stabilità insufficiente per l’uso quotidianoAlcune funzioni non sono disponibili, altre hanno evidenti problemiI menu degli strumenti hanno poco spazio a disposizionePer alcune impostazioni, una guida in linea farebbe comodo


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